Il Gin: Introduzione
Quanti Gin esistono al mondo?
Migliaia. Solo in Italia se ne contano più di 700.
Quanti sono brand?
Circa il 98 per cento.
E gli altri?
Sono i veri produttori. Coloro i quali hanno un alambicco, che distillano, che producono, che fanno compound o infusione.
E la differenza tra i brand e i produttori?
Dipende. La differenza sostanziale che i primi sono, in sintesi, appunto etichette messe su un prodotto. Ma il prodotto, il Gin, fa la differenza. Da quale produttore vengono prodotti, dove, con che botaniche. Purtroppo, anche tra i produttori (che sono quelli che producono Gin per i brand) la maggior parte utilizzano metodi di sintesi e nomenclature di territori inventate, mistiche derivazioni di viaggi ed esperienze, che sono puro marketing. Per lo più per ragioni di risparmio e per semplicità produttiva, per esigenze industriali delle grandi quantità, oltre che a volte per incapacità tecnica.
Per fare un paragone con il cibo, dove esistono DOP, o nel vino con il DOC, queste sigle racchiudono di base qualità. Contengono metodi di produzione e disciplinari. E soprattutto definiscono zone di produzione esclusive. Ogni zona, come i Terroir dei vini francesi, identificano precisamente dove viene coltivato e prodotto un determinato cibo o bevanda, e ogni zona porta con sé caratteristiche ambientali che si trasferiscono in caratteristiche organolettiche precise.
L'unico alcolico, in Italia, ad avere un preciso Disciplinare che identifica zona e modo di produzione specifiche è il Vermouth di Torino.
Ma torniamo al Gin...